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Un omaggio in versi e prose poetiche alla città di Padova, attraverso un viaggio nella memoria che esplora le origini della propria sensibilità lirica e umana riaffermando i valori familiari, d'amicizia, condivisione, comunità dai quali è stato illuminato tutto il cammino successivo, giovanile e adulto. La parola-cardine del libro è "insieme": fu nel "tempo mitico dell'infanzia", in un "mondo limpido di gente fida", che l'autrice divenne consapevole di "appartenere all'universa famiglia", sperimentando la grazia "che lenta si imprimeva dentro". La stanza alta è oasi e trasfigurazione di un intero microcosmo: tra giardini e portici, tra piazze e negozi e abitazioni prendono corpo "visioni di felicità nutrita da piccole cose", nell'umiltà del poco che si possedeva materialmente negli anni del secondo dopoguerra. Mescolandosi all'"intima voce bambina", tutto concorre a definire la "sorgiva bellezza" che è manifestazione sublime del sacro e dell'eterno, fissata in modo indelebile nella coscienza e nell'anima. Una meditazione, quindi, sul tempo che scorre e su quanto invece permane, segnata - ora come allora - dalla fiducia nel bene e nel bello che la vita non smette di offrire.